Qualche tempo fa mi sono trovato in Veneto zona Treviso ed ho deciso di dedicare una giornata alla scoperta del Prosecco, visitando ciò che qualche mese prima era diventato patrimonio mondiale dell’umanità per l’Unesco: i vigneti del Prosecco tra Valdobbiadene e Conegliano.
Premetto che non sono un esperto di vini né tanto meno di prosecco e che per qualche mio piccolo problema di salute non potrei mai diventarlo nemmeno se ne avessi il potenziale. Detto ciò però amo sorseggiare un mezzo bicchiere durante i pasti più importanti, soprattutto in vacanza o tra amici. Durante questa giornata che sto per raccontarvi non potevo esimermi dal concedermene uno… che ne valesse la pena però!
Indice
Scegliere l’itinerario migliore
Il mio primo consiglio è quello di definire bene quali saranno le VOSTRE Strade del Prosecco. Sì perché esistono vari itinerari da poter programmare, sia a piedi che in auto, tutti nella zona tra Conegliano e Valdobbiadene. Io da pigro ormai professionista quale sono ho ovviamente optato per l’auto. In questo caso però suggerisco a tutti questa scelta. Gli scenari più belli impongono parecchi sali-scendi e girando in macchina si scoprono dei panorami e delle piccole frazioni dove anche fermarsi per 5 minuti è uno spettacolo.
Per scegliere il vostro itinerario vi consiglio di partire dal tracciato originario del 1966, partenza da Conegliano ed arrivo a Valdobbiadene. Nella mappa è suggerito anche un percorso di ritorno altrettanto interessante che va a formare un itinerario ad anello.
Partenza da Conegliano con immancabile colazione
Partendo da Conegliano, se come me partirete di prima mattina, vi consiglio di fare una bella colazione al Bar Pasticceria Battistuzzi.
Da Battistuzzi apprezzerete una bella atmosfera e potrete assaggiare delle ottime golosità, nonché un ottimo caffè per iniziare al meglio la vostra giornata.
- Qui trovate la mia mini-recensione del Bar Pasticceria Battistuzzi
Vi consiglio una breve passeggiata per il centro, non troppo ben valorizzato secondo me ma alcune facciate meritano sicuramente una visita. In particolare il Duomo e la sua stupenda facciata esterna affrescata, valgono la visita.
Anche il Castello Medievale di Conegliano è davvero ottimamente conservato e sin dal meraviglioso giardino esterno ne potrete apprezzare il valore architettonico. Risalente al XII secolo, per arrivarci richiede appena 5 minuti di auto dal centro di Conegliano. La strada seppur breve si fa apprezzare e la location è davvero suggestiva.
L’itinerario originario del 1966
Il percorso che ho deciso di seguire, almeno in parte è quello inaugurato nel 1966. L’ho scelto per la valenza storico culturale e l’ho costruito in parte grazie alla mappa di cui sopra ed in parte dai suggerimenti di un articolo pubblicato dell’Associazione “Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene”. Un nome più corto no vero? 😜
Ritengo alquanto difficile compiere tutto l’itinerario in una giornata tappa per tappa, motivo per cui ho fatto un po’ di selezione rispetto a quanto suggerito.
L’idea che mi sono fatto dopo il tour è che in molti casi sono più belli gli scenari tra un paese e l’altro piuttosto che ogni singola fermata. Motivo per cui pur continuando a sostenere di seguire sostanzialmente il tracciato vi suggerirei di perdervi un po’ anche in base ai vostri gusti ed alle vostre sensazioni. Credo sia una regola valida per qualsiasi viaggio e a maggior ragione potrà valere per le terre del Prosecco.

Così ho fatto per ammirare quei meravigliosi scorci che stanno facendo il giro del mondo, specialmente da quando le Terre del Prosecco sono diventate patrimonio Unesco. Sempre così ho fatto anche lungo la strada che va da Tarzo a Rolle, dove le colline sono più impervie e difficili da fotografare e dove il bosco si alterna ai vigneti creando dei bellissimi contrasti.
In questa zona si trova il Molinetto della Croda che non sono riuscito a vedere ma ve lo voglio segnalare lo stesso per due motivi: perché credo sia suggestivo e perché a pochi passi si trova un’interessante osteria che visiterò prima o poi, si chiama Al Forno, da provare.
Proseguendo verso Valdobbiadene meritano una fermata l’Abbazia Cistercense di Follina dell’XI secolo e la Chiesetta di San Vigilio del X secolo, con bellissimi affreschi risalenti al 1400 e letteralmente adagiata su un piccolo ed abbastanza impervio colle, dal quale si può ammirare tutta la valle del Piave. Davvero spettacolare.
Prima di arrivare a Valdobbiadene si attraversa la zona di Cartizze che da origine agli omonimi Spumanti Prosecchi DOCG Superiori, considerati tra i più prestigiosi in assoluto.
Rientro con pranzo in Osteria e Prosecco (quello giusto)
Il giro di boa di questo itinerario avviene a Valdobbiadene. A questo punto ho deciso di soffermarmi su due punti: le tappe del rientro e le mie dritte per voi da “non esperto” su come scegliere il Prosecco.

Ripartenza da Valdobbiadene direzione Follina
Non me ne abbiano a male i valdobbiadenesi (l’ho dovuto cercare sul dizionario questo termine, confesso) ma Valdobbiadene non è propriamente quella che si chiama una meta turistica. Il passaggio qui è naturale ma non suggerirei molto di più. Ben altro prestigio e altro scenario troverete lungo le strade tra Santo Stefano e Follo, davvero stupendo. Da qui mi sono diretto verso Follina, dove ad attendermi c’era un pranzo all’Osteria dei Mazzieri, consolidatissima cucina della tradizione in un bell’edificio del 1704. Eccellente esperienza gastronomica e scoperta per me del vero Prosecco.
- Qui trovate la recensione completa dell’Osteria dei Mazzieri
La scelta del Prosecco, le 3 regole d’oro
Ho pensato che più che dirvi quale Prosecco io abbia bevuto ed esprimere un giudizio da “non esperto” quale ahimè sono, potesse essere più utile fornire a chi affronta questa esperienza per la prima volta 3 regole d’oro da seguire per scegliere un ottimo Prosecco e non una bottiglia qualsiasi.
Premetto che non sono in ordine di importanza ma mi piaceva l’idea di numerarli, così sembrano più importanti:
- Regola n.1, se lo assaggiate per la prima volta o cercate il miglior Prosecco vi consiglio di chiedere un Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, denominazione massima e che spetta esclusivamente alla zona che va da Asolo a Conegliano;
- Regola n.2, in base ai vostri gusti potete scegliere tra il Brut, con meno zuccheri, più equilibrato e generalmente più indicato per accompagnare i pasti. L’Extra Dry, dal sapore più delicato rispetto al brut ed infine il Dry che è quello con più zuccheri e un po’ più complicato da abbinare (dolci secchi, frutta).
- Regola n.3, ricercate la denominazione “Rive” (dal dialetto “fianchi scoscesi”). Si tratta di un termine di cui possono fregiarsi solo i Prosecchi le cui uve provengono dal medesimo vigneto e che siano state unicamente raccolte a mano.
Cosa c’entrano i Bonsai col Prosecco?
Durante il percorso di rientro è stato un continuo fermare l’auto per una foto o per osservare con cura il paesaggio. Come in tutti i viaggi però, piccoli o grandi che siano, capitano degli imprevisti. Il mio piccolo imprevisto me lo sono un po’ cercato ed è nato da un cartello che mi è saltato agli occhi lungo la strada tra Rafrontolo e Tarzo.
Il cartello turistico indicava letteralmente “Giardino Museo Bonsai della Serenità a Tarzo”. Mi sono chiesto: ma che c’azzecca un museo dei bonsai in questa zona? Con tanto di cartello turistico poi? Così con un certo sospetto ho seguito le indicazioni e cartello dopo cartello sono finito di fronte all’ennesima indicazione turistica, ma questa volta con la freccia rivolta verso l’alto!
Accosto, parcheggio l’auto e cerco di capire. Entro in una via stretta stretta dove in fondo si intravede una vecchia scalinata malandata. Noto un cartello “Museo Bonsai” appeso al muro ma si legge appena. Non ci sono indicazioni, solo una vetusta porta di casa chiusa, nient’altro che somigliasse anche lontanamente ad un museo. Faccio qualche gradino e continuo ad avere la sensazione di invadere una proprietà privata. Desisto. Mentre me ne sto quasi andando sento una voce dietro di me “sta cercando il museo?“, “si” rispondo, “salga che le apro“. Una donnina da dietro una persiana ed una zanzariera mi stava indicando la retta via.
Entro e si schiude un mondo, scopro che quello di fronte a me non soltanto è un museo, per quanto casereccio e malandato ma una delle collezioni di bonsai più prestigiose d’Europa. L’autore è Armando Dal Col, una sorta di guru del mondo bonsai in Italia ed apprezzato in tutto il mondo. A meno che dei bonsai non ve possa fregare di meno (e ci sta) una visita la consiglio, 5 euro ben spesi.
Qualche link utile
Siamo giunti al termine di questo piccolo tour nelle terre del Prosecco ed ho pensato prima di salutarvi di darvi qualche piccola dritta. Per vostra utilità e per rendere merito alle fonti che ho utilizzato per organizzare questa giornata ecco di seguito giusto un paio di indirizzi utili:
https://www.coneglianovaldobbiadene.it
https://www.prosecco.it