Un tour di 10 giorni attraverso le tappe più importanti del mio primo viaggio in Andalusia. Un itinerario che parte dal mare di Malaga e attraversa le bellezze di Granada e Cordoba fino alla meravigliosa Siviglia, per poi puntare verso il Portogallo. Come sempre con tanto buon cibo e gli immancabili consigli su dove mangiare in Andalusia.
Indice
Mappa dell’Andalusia e itinerario
Essendo stato il mio primo viaggio in Andalusia, la scelta dell’itinerario è stata dettata da tre fattori: scelta delle città più significative, efficientamento dei costi e fine del tour il più vicino possibile al Portogallo, quella che sarebbe stata la mia tappa successiva.
Un viaggio in Andalusia come si deve non si esaurisce certamente con le città più celebri e famose. È pur vero che dovendo utilizzare al meglio i nostri 9 giorni in terra andalusa, viste anche le temperature bollenti di luglio, ho preferito bilanciare il tour su 4 tappe: Malaga, Granada, Cordoba e Siviglia.
Probabilmente se il volo su Malaga non fosse stato il più economico sarei atterrato da qualche altra parte, ma sarebbe stato un gran peccato…
Giorno 1 – Malaga
Pur avendoci trascorso solo 24 ore, Malaga è davvero una delle città più piacevoli da visitare in un viaggio in Andalusia. Il centro storico è estremamente pittoresco con stradine pullulanti di ristoranti, taperie e negozi tipici.
Qui Pablo Picasso, il cui museo rappresenta una delle tappe obbligate, trascorse la sua infanzia. Le evidenze di questo importante passaggio le si può vedere ovunque, dai murales, ai nomi dei locali fino allo stesso b&b nel quale ho alloggiato. Nelle opere di Picasso del resto c’è molto di Malaga, dai tori al flamenco e tanto altro. Del resto, anche dentro Malaga c’è ancora tanto di Picasso ed è divertente scoprirlo nei tanti angoli più o meno nascosti della città.
Non vi aspettate la classica città del sud faticosa e fuori dal tempo, Malaga è molto curata ed estremamente al passo coi tempi. Dopo aver passeggiato per il centro ed aver visto almeno la Catedral de la Encarnación ci siamo diretti verso il mare. Siamo passati attraverso il Parque de Malaga, un bellissimo giardino botanico a cielo aperto e siamo giunti sulla darsena riparati dai Palmeral de Las Sorpresas, una funzionale e moderna tettoia affiancata da palme, fontane e sculture dove si incontrano spesso artisti di strada.
Da qui abbiamo puntato dritto verso la Farola de Malaga, superato le decine di ristoranti e locali alla moda affacciati sulla darsena (anche se un po’ turistici per i miei gusti) e scoperto finalmente la spiaggia ovvero Playa de la Malagueta. Qui si può scegliere se prendere un monopattino elettrico lungo la comoda pista che la costeggia oppure godersi il mare in totale relax. Di spazio ce n’è e tanto!
Se volete un consiglio su dove mangiare a Malaga vi suggerisco questa vecchia taperia: La Farola de Orellana (qui trovate il link). Si tratta di un locale storico, dagli spazi ristretti, molto frequentato dai locals. Non fatevi ingannare dall’aspetto esteriore un po’ vecchiotto, le tapas sono buonissime e freschissime!
Per la colazione provate La Teterìa (qui il link), una infinità di tè da ogni parte del mondo e delle torte tipiche che non dimenticherete, sia per bontà che per dimensioni, sono davvero enormi.


Giorno 2, 3, 4 – Granada
Granada è la città che per certi versi mi ha più colpito dell’Andalusia. Risulterò sicuramente scontato ma i motivi sono molto semplici e principalmente due: Alhambra e centro storico, ma andiamo per ordine.
Molte guide suggeriscono di vedere l’Alhambra il primo giorno ma io vado un po’ controcorrente, dopo averla vista tutto vi sembrerà un po’ meno importante. Per questo motivo secondo me si dovrebbe partire da un bel giro di ambientamento in centro con qualche tappa culturale, per poi raggiungere il climax con l’Alhambra durante il secondo giorno di visita.
Il centro di Granada
Durante il primo giorno ci siamo diretti al quartiere Realejo, in pieno centro. Dopo un caffè nell’animata Plaza de Bib-Rambla, non può mancare qui una visita al mercado de l’Alcaiceria. È il luogo ideale per perdersi tra le strettissime viuzze, ricche di bazar e negozietti. ed iniziare a scegliere qualche acquisto da fare tra i mille souvenir e cianfrusaglie per tutti i gusti.
Nella stessa giornata abbiamo visitato il Palacio de la Madraza, antichissima università fondata nel ‘300 e la bellissima Cattedrale di Granada, di epoca rinascimentale.
Come e quando visitare l’Alhambra
Il secondo giorno lo abbiamo dedicato per buona parte alla tanto decantata Alhambra. Più che descrivervela, dato che troverete migliaia di post migliori del mio in giro, ho pensato di lasciarvi i miei cinque consigli utili per visitarla al meglio in base alla mia esperienza:
- Prenotate con largo anticipo prima di partire e fatelo sul sito ufficiale. Non lo troverete tra i primissimi risultati di Google ed i vari “resellers” si somigliano un po’ tutti all’originale, qui trovate il link giusto 😉.
- Il biglietto si divide in due parti: Palazzi Nasridi, la parte più prestigiosa con prenotazione obbligatoria dell’orario di visita e tutto il resto dell’Alhambra ovvero Generalife, Partal e Alcazaba. Prenotate il biglietto “Generale” con il quale potrete muovervi in tutto il complesso senza limiti, costa 14€.
- Come detto dovrete indicare l’orario di visita dei Palazzi Nasridi ed io vi consiglio il primo turno, ovvero 8:30. Lo so è un po’ una levataccia in vacanza, ma specialmente d’estate eviterete le ore più calde e vi permetterà di entrare per primi all’interno senza che vi sia una folla oceanica di turisti già presente. Sarà un’esperienza nell’esperienza.
- Rispettate l’orario! Ogni 30 minuti possono entrare massimo 300 persone nei Palazzi e c’è un rispetto oserei dire militare delle regole. Ritardare significa perdere il diritto di accesso.
- Dedicate metà della vostra giornata all’Alhambra. Girare per i giardini ed i palazzi è bellissimo ma anche stancante, specialmente in estate. Fatelo con calma e senza l’ansia di perdervi altre cose da vedere.


Un viaggio in Andalusia non sarebbe lo stesso senza l’Alhambra, sarebbe un po’ come non vedere il Colosseo a Roma o le Piramidi in Egitto, per cui dedicate il giusto tempo all’organizzazione della visita.
È possibile prenotare anche delle visite notturne all’Alhambra, anche qui i posti sono limitati e purtroppo era già tutto esaurito al momento della mia prenotazione. Se avete tempo potrebbe valerne la pena.
Quartiere Sacromonte
Dopo esserci riposati un paio d’ore in camera con tanta aria condizionata siamo usciti per visitare il quartiere del Sacromonte. Abbiamo quindi attraversato Plaza de Santa Ana e siamo risaliti costeggiando il fiume Darro per poi attraversare tutto il bellissimo quartiere ricco di casette bianche. Alcune di queste sono visitabili. Arrivate poi fino al Mirador de San Nicolás dal quale si può godere di una vista davvero eccezionale, spesso accompagnata da musica della tradizione locale grazie agli artisti di strada presenti. Programmatevi un arrivo al tramonto se potete, vedrete un’Alhambra di un colore che non dimenticherete facilmente.
Dove mangiare a Granada?
A differenza di Malaga, Granada offre diverse opzioni e a seconda del quartiere che visiterete è possibile fare esperienza gastronomiche differenti. Se è la prima volta come per me che vi trovate a Granada non può mancare una cena panoramica vista Alhambra nel quartiere del Sacromonte. Noi abbiamo provato il Carmen De Aben Humeya, ottima carne, atmosfera rilassata e vista impareggiabile. Prenotate con buon anticipo.


Per la colazione andate senza alcun dubbio alla Cafeteria Agustín (qui la posizione su Google) e provate la colazione come la fanno qui in Andalusia.
Diffidate della modestia esterna e sedetevi all’interno del locale ad osservare con quale maestria preparano le colazioni e con quale rapidità vengono servite. Godetevi i dialoghi con i clienti locali mentre assaggiate un bocadillo de jamon con tomate, oppure uno più “semplice” con tomate y aceite. Fatevi infine servire un classico café con leche di accompagnamento ed inizierete la giornata come dei veri andalusi.


Giorno 5, 6 – Cordoba
Arrivando a Cordoba (o Cordova) ho avuto subito la sensazione di trovarmi in una città fortemente diversa da Granada. Meno curata, meno ordinata, ma con una personalità tutta sua, dove l’influenza araba appare più nascosta, ma proprio per questo ero molto curioso di scoprirne la natura.
Giusto due righe di storia per dirvi che Cordoba è stata la capitale dell’impero arabo in terra spagnola e fino al 10° secolo ed una delle più importanti città europee. La sua storia, così ricca di alternanze tra momenti di splendore e di decadenza la rendono un perfetto mix tra culture, popoli e religioni diverse.
Quartiere de la Juderia
La mattina del primo giorno l’abbiamo dedicata alla Juderia, il quartiere ebraico che si trova nel cuore dell’antico centro città. Si tratta di una fitta rete di vie serpeggianti molto pittoresche ed interrotte di tanto in tanto da piccole piazze o giardini.


Le casette che si affacciano sulle strade sono tutte di colore bianco, spesso decorate di piante o da piccoli ornamenti artistici. La più pittoresca è sicuramente Calleja de las Flores, strettissima, decoratissima e con una deliziosa piazzetta alla sua estremità.
La Juderia è la dimostrazione che le differenti culture che hanno plasmato questa città hanno convissuto senza problemi ed hanno a loro volta trasformato Cordoba in quello che è oggi.
Girovagando per la Juderia abbiamo inoltre visitato la Sinagoga, l’unica costruzione religiosa, ebraica, presente in tutta l’Andalusia. Si tratta più che altro di una testimonianza storica importante ma non aspettativi una struttura imponente.
L’Alcazar di Cordoba
Il pomeriggio lo abbiamo dedicato poi alla visita dei giardini dell’Alcazar, che purtroppo dopo quelli dell’Alhambra ne sembrano quasi un’imitazione di dimensione inferiore. Siamo poi giunti prima a la Puerta del Puente, che segnavano le mura difensive, e poi al bellissimo Ponte Romano che offre il passaggio sopra il fiume Guadalquivir e che vi permetterà di arrivare fino alla bella Torre de la Calahorra.
La Mezquita di Cordoba
Il secondo caldissimo giorno lo abbiamo dedicato alla Mezquita, la vecchia moschea con al suo interno la cattedrale. In questa mastodontica opera architettonica sono mischiate scuole di architettura lontanissime, da quella islamica alla gotica e rinascimentale. Pensate che al suo interno sono presenti 1.300 colonne e ben 760 archi! Lo so, fa impressione, ma la cosa per me più incredibile è un’altra ancora, ovvero la fusione di culture, epoche e soprattutto religioni diverse. Una convivenza tumultuosa ed armoniosa al contempo – ho letto che nel 711 venne utilizzata sia come chiesa cristiana che islamica nello stesso momento – e che rende la visita della Grande Moschea di Cordoba davvero un’esperienza da non mancare.


Una volta terminata la visita siamo rimasti nel quartiere Juderia, qui alcune famiglie utilizzano la propria abitazione come una vera e propria attrazione turistica. Con pochi euro infatti è possibile visitare una delle tante abitazioni in stile arabo presenti e scoprire al suo interno architetture ed atmosfere che dalla strada sono difficili da immaginare. Vi consiglio di provarne una.
Dove (e cosa) mangiare a Cordoba?
Ci sono numerose opzioni, ma la cosa importante è che non dimentichiate di assaggiare le tipicità del luogo. Nei tanti piatti tipici di questa città si possono riscontrare le tante culture che l’hanno reso quello che è oggi. Noi abbiamo provato il Salmorejo Cordobés, forse il piatto più famoso di Cordoba, una zuppa al pomodoro fredda a cui vengono aggiunti pane tostato, aglio e olio. Poi il Flamenquín, una sorta di crocchetta con all’interno lonza, pancetta e prosciutto serrano.




Noi abbiamo mangiato a Casa Pepe de la Juderia, non propriamente un ristorante low cost ma prenotando nel rooftop è possibile godere di una vista magnifica sulla Torre Campanaria della Mezquita.
Giorno 7, 8, 9 – Siviglia
Partiamo da un dato, al nostro arrivo a Siviglia c’erano quarantaquattro gradi! Non so voi ma per uno come me che accende l’aria condizionata a 17 gradi (perché di meno non si può) della macchina anche per il breve tragitto di 10 minuti che separa casa dal lavoro, credetemi, è stata una vera e propria prova di forza.
Questo fattore, specialmente se andrete a luglio o agosto, va tenuto in seria considerazione, non soltanto perché rappresenterà una difficoltà in più ma anche perché nelle ore più calde della giornata sarà quasi impossibile girare per la città e le stesse attività le troverete per lo più chiuse.
Avendo alloggiato in pieno centro ed essendo arrivati nel tardo pomeriggio abbiamo iniziato esplorando le vie della zona centrale ed ovviamente mangiato!


La prima tappa è stata la Confitería La Campana, un locale storico fondato nel 1885 ed ottimamente conservato all’esterno. L’interno è ricco delle più note prelibatezze tradizionali di Siviglia anche se all’assaggio ho apprezzato molto di più altri locali. Il mio consiglio è visitatela, basta.
Nel corso della serata abbiamo passeggiato nei dintorni di Plaza del Triunfo per vedere la cattedrale di notte. Abbiamo poi prenotato lo spettacolo di flamenco per il giorno successivo (poi vi racconto quale, bellissimo!) e mangiato un ottimo polpo al Lobo Lopez. Si tratta di un bel locale contemporaneo dove degustare le migliori tipicità andaluse accompagnate da un’eccellente sangria.
La mattina successiva trovandoci in zona abbiamo visitato prima il Metropol Parasol (o Setas), un’enorme struttura a forma di nuvola costruita interamente in legno in occasione dell’Expo di Siviglia ed incastonata tra le case del centro storico. Con un biglietto di 5€ che si può acquistare anche online da qui, si può salire sopra la Setas dove una lunga passerella vi permetterà di passeggiare osservando Siviglia da una posizione privilegiata.
Real Alcazar di Siviglia
Da qui ci siamo diretti al Real Alcazar, un palazzo regale le cui origini risalgono addirittura al ‘300 romano e la cui visita rappresenta una tappa obbligatoria di Siviglia.
Già dall’ingresso sia ha la sensazione di attraversare la storia. Gli ambienti che si susseguono ed i giardini che circondano l’Alcazar ci hanno trasportato attraverso il tempo e lo spazio, permettendoci di passare anche qui dalla cultura arabo-islamica a quella cristiana. Passando da ambienti a carattere religioso ad altri di natura politica o commerciale.
Il Real Alcazar è una struttura articolata che merita almeno un paio d’ore di tempo per essere ammirata per bene. Noi l’abbiamo visitata senza una guida ma se non avete voglia di studiare o di leggere sotto al caldo cocente allora ve la consiglio.
Partendo dal Patio del Leone abbiamo visitato la splendida Sala de la Justicia, il Patio del Yeso, la Sala della Contrattazione detta anche “casa del commercio”, dove venivano negoziate le merci da e per le Americhe, il Palacio de Don Pedro e il Salone degli Arazzi.
Imperdibili poi i millenari Giardini dell’Alcazar, un immenso parco immerso nel silenzio dove ci si può sedere e rilassare di fronte a fontane, laghetti o piscine. Dagli stessi giardini siamo entrati poi nelle Terme dell’Alcazar, raggiungibili grazie ad un lungo ed immersivo corridoio dove la temperatura scende improvvisamente di 15 gradi.
Flamenco a Siviglia, quale scegliere?
Dopo un pranzo frugale, un riposino e un breve shopping tour (poteva mancare?) siamo andati ad assistere nel tardo pomeriggio allo spettacolo di Flamenco. Esistono tantissime proposte a Siviglia, da quelle più onerose agli artisti di strada ed all’abbinata cena più spettacolo. Il problema è che spesso sono a misura di turista e si fanno pagare un po’ troppo. Se si fa però un po’ di ricerca si possono trovare eccellenti spettacoli senza dover spendere eccessivamente.
Dopo alcune ricerche siamo rimasti colpiti da quello della Casa della Memoria. Si tratta di un piccolissimo centro culturale con teatro nel quale entrano pochissimi ospiti. Si è così vicini che sembra quasi di essere sul palco con gli artisti. Lo spettacolo è stato bellissimo.


La prenotazione è obbligatoria e va fatta con un discreto anticipo. I biglietti per gli adulti costano poco più di 20€, con tariffe ridotte per i bambini. Qui trovate il sito ufficiale per tutte le informazioni del caso. Spero piaccia anche a voi!
Cattedrale e Giralda
Il mattino successivo ci aspettava la visita alla Cattedrale di Siviglia ed alla Giralda. Confesso che è stato faticoso visitarle con quel caldo, in estate non dimenticate mai un paio di scarpe comode e soprattutto tanta acqua!
Anche la Cattedrale di Siviglia nasce su una costruzione originariamente realizzata per una moschea. È veramente mastodontica, all’interno ci sono ben 25 cappelle, nella navata centrale si ergono due enormi organi e nella Cappella Maggiore un immenso altare. L’opera più impressionante però si trova nella Cappella Reale dove si erge la pala d’altare più grande del mondo, un’opera incredibile che ci ha lasciati a bocca aperta.
Nella Cattedrale è inoltre presente la tomba in bronzo di Cristoforo Colombo, anche questa gigantesca e sorretta da quattro araldi rappresentativi dei quattro regni di Spagna: Castiglia, Leon, Navarra e Aragona.
Usciti dalla Cattedrale siamo saliti sul Campanile della Giralda, una delle opere iconiche di Siviglia e anch’essa di origine araba. Colpisce la sua architettura, prevalentemente arabeggiante alla base per poi diventare rinascimentale man mano che si sale. Visitarla necessita di un certo impegno, sono circa 30 piani a salire senza scalini!
Piazza di Spagna
Il pomeriggio stesso ci siamo recati al Parque de Maria Luisa, probabilmente il più importante di Siviglia. Qui abbiamo approfittato della vegetazione lussureggiante per mangiare qualcosa all’ombra di un enorme camelia e passeggiare tra piazze e fontane fino ad arrivare all’infinita Plaza de España.
Piazza di Spagna è davvero enorme, circa mezzo chilometro di piazza semicircolare con all’interno un lungo canale dove si può anche noleggiare una barca per rilassarsi. L’edificio principale a ferro di cavallo è interamente percorribile a piedi, grazie ad esso si può circumnavigare la piazza ammirandola dall’alto.
Quartiere Triana
Il nostro ultimo giorno, anzi metà giornata perché poi ci attendeva il bus per il Portogallo (viaggio bellissimo a Lisbona, Porto e non solo e che trovate qui), lo abbiamo dedicato alla visita del quartiere Triana.


Il quartiere o per meglio dire il Barrio Triana si raggiunge attraversando il bellissimo Ponte di Triana (Puente Isabel II) di origine ottocentesca. Il giorno in cui lo abbiamo visitato c’era una grande festa con balli e concerti e lungo la via che costeggia il Guadalquivir e tanti chioschi con tutto il meglio del cibo andaluso. Se andrete nel fine settimana la presenza dei chioschi è molto frequente.
Bellissime sono le piccole piazze, i mercatini ed i moltissimi simboli religiosi che caratterizzano questo quartiere. Noi come sempre ci siamo un po’ persi nelle varie calle, che poi spesso è il modo migliore per trovare cose da vedere.
Dove mangiare a Siviglia?
Tra tutte le città che ho visitato in questo viaggio in Andalusia, Siviglia è stata sicuramente quella che mi è sembrata più vivace e ricca di proposte gastronomiche. È difficile esaurire in poche righe tutte le cose che ho provato per cui vi elencherò quelle che mi sono piaciute di più.
Se per pranzo per motivi pratici abbiamo sempre un po’ improvvisato, per cena al contrario abbiamo provato due ristoranti che in maniera diversa mi hanno permesso di assaggiare le tipicità andaluse e che vi consiglio caldamente. Il primo è Espacio Eslava, per me il miglior tapas bar/ristorante di tutto il viaggio in Andalusia.
È un luogo elegante ma senza fronzoli né eccessi, con un servizio impeccabile e soprattutto dove potrete assaggiare i migliori prodotti locali presentati in maniera assolutamente non banale. Il locale peraltro si trova nella bellissima Piazza San Lorenzo, nell’omonimo quartiere. È molto vivace la sera e se lo vorrete è possibile mangiare all’aperto a pochi passi dalla piazza. I prezzi sono poco sopra la media, quindi spenderete un po’ di più ma avrete molto di più in cambio. Prenotate con largo anticipo o preparatevi a lunghe attese, specialmente in alta stagione.


Il secondo ristorante che vi segnalo è Manolo Leon. Si trova nel Barrio del Porvenir ed il motivo principale per il quale dovreste andarci è per l’atmosfera. Chiedete di mangiare nel giardino interno, vi ritroverete in mezzo ad una vegetazione a dir poco strabiliante. I piatti sono estremamente curati e buonissimi, servizio attentissimo e di alto livello. Non è un ristorante propriamente low-cost, adatto più a chi vuol provare un’esperienza o celebrare una serata speciale. Prezzi abbastanza elevati ma con piatti generosi grazie ai quali uscirete decisamente sazi.





Dove fare colazione a Siviglia?
Per la colazione al contrario vi suggerisco Café Bar Er Tito, un locale che bada molto al sodo e molto poco all’apparenza. Non lasciatevi ingannare dai tavoli all’esterno, le colazioni sono super tipiche con bocadillo con jamon iberico o con tomate fantastici.
La vera curiosità di questo bar è che il proprietario è un italiano! Si tratta di Roberto Cacciari, emigrato dall’Italia per amore ed innamoratosi poi anche della cucina andalusa. Roberto ha voluto in qualche modo celebrare questo doppio connubio aprendo proprio Er Tito. Con pochi euro farete una colazione da re!
Viaggio in Andalusia: macchina, treno o autobus?
Scegliere il mezzo con il quale effettuare il proprio viaggio in Andalusia è spesso un bel dilemma. Non esiste una soluzione migliore in assoluto, ma credo di poter dire che esistono principalmente due tipi di soluzione, quella più economica e quella più pratica. Vediamole assieme quali sono tra le tre seguenti.
Andalusia in Treno
Pensare di spostarsi in treno per un viaggio in Andalusia è davvero complicato. I tempi di spostamento sono pressoché simili all’autobus ed anzi in certi casi si allungano, ma anche i costi sono più elevati. La compagnia principale per questo tipo di viaggio è quella del servizio pubblico, Renfe. Qui il loro sito dove poter verificare tempi e tariffe.
Andalusia in Auto
La soluzione più pratica è sicuramente l’auto. Girare una regione così ricca di cose da vedere rende l’auto il mezzo indubbiamente più comodo e flessibile. Se amate cambiare al volo il vostro itinerario o prenotare last minute i vostri alloggi scegliete l’auto. I contro sono che il costo rimane pur sempre abbastanza elevato e che in quasi tutte le città che visiterete dovrete pagare parcheggi su parcheggi per poterla lasciare non troppo lontano da dove alloggerete.
Andalusia in Autobus
La soluzione più economica per un viaggio in Andalusia è sicuramente l’autobus. Non immaginatevi le linee degli autobus che abbiamo in Italia. L’Andalusia ha poche linee ferroviarie che la collega internamente e gli autobus sono estremamente utilizzati sia dai turisti che dagli andalusi. Personalmente ho scelto prima le mie tappe e poi i miei vouchers turistici. L’ho fatto con Alsa, probabilmente la compagnia principale dell’Andalusia, ma ce ne sono anche altre tra le quali scegliere, più in basso trovate il link.
Con soli 24€ ho acquistato 3 viaggi da effettuarsi entro 10 giorni. Si può cambiare l’orario del biglietto come per i treni e le partenze per le destinazioni principali si ripetono praticamente ogni ora. Personalmente pur con qualche fatica più dell’auto e con un minimo di organizzazione siamo arrivati sempre a destinazione in orario. La convenienza rispetto all’auto, che avrei di gran lunga preferito per comodità, non ha paragoni. Vi lascio qui il link al sito di Alsa per maggiori info.
Sempre con Alsa poi siamo partiti per il Portogallo, destinazione Lisbona, Porto e tanto altro. Vorresti sapere com’è andata? Scopri qui il post sul mio viaggio in Portogallo.